- Normalmente, le parole in spagnolo sono piane, cioè l’accento cade sulla penultima sillaba:
llama – padre – madera
- Quando le parole finiscono con una qualsiasi consonante che non sia N o S, questa consonante tira l’accento verso di sé, quindi sull’ultima sillaba:
comer – pastel – feliz – Madrid
Per ricordare: “Comer un pastel feliz en Madrid”
- In tutti i casi in cui questo stato “normale” delle parole viene modificato, l’accento deve essere scritto:
difícil (perché altrimenti la L attirerebbe a sé l’accento e leggeremmo dificil)
lápiz (perché altrimenti la Z attirerebbe a sé l’accento e leggeremmo lapiz)
siempre te amaré (altrimenti sarebbe una parola piana e leggeremmo amare)
canción (altrimenti sarebbe una parola piana e leggeremmo cancion)
- Quando due vocali sono vicine, l’accento cade sulla vocale forte (A, E, O) e non sulla debole (I, U), altrimenti va scritto:
Dios (la O è forte)
Fue (la E è forte)
Día (va segnato perché cade sulla I, che è debole, altrimenti leggeremmo dia)
- Infine, in alcuni casi l’accento si scrive per distinguere due particelle che altrimenti si confonderebbero:
Sí (affermazione) – Si (condizionale, se succederà questo)
Qué (domanda) – Que (risposta/affermazione. Questa regola vale anche per gli altri interrogativi)
Tú (tu) – Tu (tuo)
Mí (me) – Mi (mio)